lunedì 18 maggio 2015

Geografia, l'Asia. Ep.5 - Bangladesh


Bangladesh – Bandiera      

- Il verde dello sfondo rappresenta le foreste circondanti il paese. Il cerchio rosso è invece il simbolo del sangue versato per la lotta all'indipendenza della nazione.


Il Bangladesh, è uno Stato pianeggiante irrigato da due grandi fiumi e sorto dalla divisione dal Pakistan, le quali condizioni economiche, già abbastanza precarie, sono periodicamente aggravate da continui disastri naturali che si abbattono sul territorio.

Dati basilari

Nome ufficiale: Repubblica Popolare del Bangladesh.
Nome ufficiale nella lingua originale (bengali): Gana Prajatantri Bangladesh
Superficie: 147 570 km²
Popolazione: 161 048 840 (2012)
Capitale: Dacca, 14 327 157 (2012)

Lingue: bengali (lingua ufficiale), inglese e urdu.
Moneta: Taka.

Geografia e confini

 Bangladesh - Mappa

Confinante a nord e a est con l'India; a sudest con il Myanmar; a sud col golfo del Bengala e a ovest nuovamente con l'India. Il Bangladesh è definito e principalmente costituito dalla grande pianura alluvionale formata dai fiumi Gange, Brahmaputra e Meghna. L'unica regione montagnosa, si districa lungo il versante sudorientale, nel quale si trovano le colline di Chittagong. La cima più alta di queste è il Mowdok Mual, alto solo 1003m.
Durante la stagione dei monsoni e delle piogge, i canali in prossimità del delta dei due fiumi Gange e Brahmaputra si uniscono a formare un enorme bacino acquatico. L'alzarsi e l'avanzare delle acque, anche e soprattutto a causa del pesante disboscamento, porta le terre più basse a frequenti allagamenti che rilasciano stratificazioni limose, causando però anche numerosi danni materiali.
Lungo la confluenza centrale dei due grandi corsi d'acqua, sorgono villaggi demograficamente affollati che ospitano il più grande centro della popolazione; in questa zona sorge difatti anche la capitale Dacca. Mentre le regioni del sudest - se si esclude il centro urbano di Chittagong (5 239 000 nel 2011) - sono praticamente disabitate.



- Abitanti rurali viaggiano su imbarcazione durante un periodo di piena.



- Operai al lavoro nel cantiere navale della città di Chittagong durante la bassa marea.

Meghna

- Vista sul fiume Meghna. 



- L'infinita distesa del Gange in prossimità della confluenza a delta col Brahmaputra. 


Clima

Il clima è per cui monsonico-tropicale, con temperature medie che non scendono al di sotto dei 18 e con pochi cambiamenti sensibili durante l'anno. I monsoni regolano e portano le piogge nella stagione estiva: periodo nel quale cade sul suolo bangladese - specie nelle zone orientali - oltre l'80% delle intere precipitazioni annuali. Sul litorale costiero si abbattono poi con una certa costanza i cicloni tropicali, i quali contribuiscono a un notevole rialzo delle acque, specie nelle regioni prossime al grande delta del Gange-Brahmaputra



- Villaggio colpito da una inondazione. Come visto, problema serissimo per il Bangladesh. Nel 1970, un anno prima dell'indipendenza, un ciclone tropicale si abbatté sull'intera regione provocando 1 milione di vittime. Nel 1991, un altro ciclone devastò la terra del bengali: questa volta di proporzioni inferiori ma ugualmente mietitore di morte. Furono più di 140 000 le persone che la tempesta portò via con sé.


Flora e fauna

L'intervento umano ha fortemente ridotto lo spazio originale della foresta, che un tempo occupava buona parte della grande piana fluviale, mentre ora non costituisce nemmeno il 15% del territorio bengalese. Nelle zone montagnose, a oriente, predomina una vegetazione di alberi sempre verdi, in grado di superare anche i 40m di altezza. Mentre lungo la costa proliferano le mangrovie.
In Bangladesh vivono infine molti mammiferi: fra tutti, spicca però la tigre del Bengala. Specie che con gli appena 4500 esemplari viventi nel mondo è a serio rischio di estinzione. La maggioranza delle tigri dimora nel parco naturale del Sunderbans: patrimonio dell'UNESCO dal 1997, nonché foresta di mangrovie più vasta del Pianeta.



- Una tigre del Bengala - simbolo nazionale del Bangladesh - fra una foresta di mangrovie. Questi maestosi felini misurano in media 3m, arrivano a pesare tra i 180 e i 260 chilogrammi e si nutrono prevalentemente di mammiferi di medio piccole dimensioni, come per esempio conigli, bufali indiani, capre e cinghiali. Più raramente si cibano anche di piccoli elefanti, lupi, coccodrilli, pavoni e persino leopardi.



- Tramonto suggestivo nella riserva naturale del Sunderbans. Come detto, qui vivono la maggior parte delle tigri del Bengala, ma non solo. La foresta di mangrovie è infatti giaciglio di molti altri animali come cervi, cani rossi indiani e svariate specie di serpenti e uccelli.

Società

La maggior parte della popolazione del Bangladesh discende dai vari popoli indoeuropei che migliaia di anni fa, provenienti dall'occidente, migrarono, e, attratti dai fertili terreni, s'insediarono nella regione. Oggi, essa è quasi interamente di religione musulmana sunnita.
Le minoranze etniche costituenti la società sono prevalentemente tre: i Chakma, un popolo di origine mongola che vive nelle regioni collinari e orientali del Chittagong; i Santal, tribù originaria dell'India; e i Bihari, ovverosia muslim non bengalesi che migrarono in massa per l'appunto dal Bihar - grande regione nordorientale dell'India - dopo l'indipendenza del 1947 del paese hindù.
Va inoltre segnalato come subito dopo l'indipendenza dal Pakistan, del 1971 (che ben vedremo più avanti nell'apposito paragrafo dedicato alla "Storia" del Paese), il Bangladesh abbia accolto nei suoi confini molti fuggitivi politici, i quali, hanno contribuito al vertiginoso incremento demografico, oggi l'ottavo al mondo.

Trovandosi in gran parte circondato dall'India, il Bangladesh, è stato nel corso dei secoli logicamente influenzato dalla cultura hindùista: oggi la prima religione minoritaria dello Stato. Ed è proprio fra la maggioranza islamica e gli hindùisti che, dall'indipendenza fino agli ultimi anni del secolo scorso, sono sorte varie diatribe.

Più della metà dei bengalesi è analfabeta e parla il bengali. Altre lingue diffuse - come visto nella didascalia iniziale - sono l'urdu e l'inglese, portato dai britannici durante il periodo coloniale.



- Villaggio Chakma in festa.



- Donne Santal.



- Una numerosa famiglia Bihari.

Economia

L'economia del Bangladesh è una delle più povere del mondo. L'agricoltura - caratterizzata da una massiccia produzione di riso - occupante  il 70% del prodotto interno lordo costituisce l'unica vera risorsa. Sono poi prodotti: patate, grano, (l'universale ndr) barbabietola da zucchero, mango, ananas e tè.
Un altro aspetto economico di rilievo è quello della pesca: importante soprattutto in chiave di consumo, in quanto i bovini vengono principalmente sfruttati per l'aro dei campi. L'industria (25% PIL) è interamente dedicata alla trasformazione e alla fabbricazione di prodotti agricoli.
La iuta - pianta utilizzata per la corderia - risulta comunque essere in generale il prodotto più esportato.



- Una risaia nel bacino del Gange-Brahmaputra.



- Spiaggia sul golfo del Bengala. Qui ci troviamo a Cox's Bazar, nell'estremo sud del Chittagong, la regione politica più vasta del Bangladesh, e si possono osservare gli spartani pescherecci rimasti in secca dopo il ritirarsi dell'acqua causato dalla bassa marea.



- Piantagione di iuta.

Storia

I primi dati sull'esistenza di una nazione affacciata sul golfo del Bengala (il golfo più vasto del mondo), appaiono nel Mahabharata - uno poemi sacri hindù più significativi - quando si parla del grande Regno Magadha. Era il VII secolo a.C., e l'impero, gestito e dominato dalla dinastia dei Saisunaga, andava dalle coste del Pakistan, tagliando trasversalmente il subcontinente indiano settentrionale, fino appunto all'attuale Bangladesh.
Tra il VI e il V secolo a.C. in questi territori giunsero gli Arii, provenienti dall'Asia centrale - già fra gli artefici della civiltà indiana - e i Dravidiani, provenienti dall'India occidentale.
In seguito, la zona bengalese venne occupata da due imperi: quello Gupta (III e VI secolo), di religione buddhista, e quello Pala (tra il VII e il XII secolo), di fede hindùista.

Dal XIII secolo, difatti - inizialmente introdotto da dei missionari sufi (una branchia mistica dell'islam) - il Bangladesh fu invaso dai mussulmani che vi imposero la loro cultura fino al XVIII secolo. Finché nel (1757), l'impero coloniale britannico, non riuscì a imporre il dominio militare sconfiggendo l'ultimo sovrano musulmano del Bengala, il nababbo Suraj-ud-Daula, che uscì sconfitto nella battaglia di Plassey, nell'attuale confine indiano occidentale.

Agli inizi del XX secolo iniziò a prendere forma l'idea di costituire uno stato interamente islamico in India, e, in seguito alle proteste pacifiste rappresentate dalla indelebile figura di Mohandas Gandhi (1869-1948), gli inglesi abbandonarono l'esercizio del loro dominio e furono così costituiti, nel (1947), il Pakistan Occidentale - lungo la zona del fiume Indo - (oggi non ci riguarda ndr.) e il Pakistan Orientale - formato dalla regione del Bengala, il cui territori occidentali, con capitale Calcutta, rimasero all'India -.
Durante gli anni Cinquanta, la regione pakistana sul golfo cominciò a mostrare nette ambizioni di autonomia, anche grazie all'istituzione della socialista Lega Awami.
L'opportunità e il sogno di emancipazione si poté però realizzare una ventina di anni dopo, nel 1970, quando la Lega raggiunse la maggiorana assoluta dei voti. Nel gennaio dell'anno seguente (1971) sorgeva così la Repubblica Popolare del Bangladesh.

Dopo appena un paio di mesi dalla sua istituzione ufficiale, lo Stato neonato si trovò scombussolato da un conflitto politico interno, che vedeva contrapposte le fazioni politiche di Caraci (nell'odierno Pakistan) e Dacca (come visto l'attuale capitale bengalese); e che fu sedato solo grazie all'intervento delle truppe indiane alla fine del '72.

Da quel momento a oggi, si può dire che il Bangladesh abbia attraversato tre tappe fondamentali: la prima risponde al nome del corto governato di Mujibur (1920-1975), che per via dell'ideologia laica e di sinistra, fu assassinato in seguito a un intervento militare. La seconda, a un più longevo periodo dittatoriale - succeduto dopo due anni anarchici -  rappresentato prima dalla figura del generale Ziaur Rahman (1936-1981), anch'egli assassinato, che creò e fu a capo, dal 1977 del Partito Nazionalista del Bangladesh. E dunque dal generale Muhammed Ershad (1930), che esercitò il suo potere dal 1982 al 1990. La terza e ultima fase coincide con quella odierna, ed è quella democratica. La prima nonché primo (mi scuso per il bisticcio ndr.) Primo Ministro del Paese fu Khaleda Zia (1945), presidentessa dal 1991 al 1996 e dal 2001 al 2006.
L'attuale presidente bengalese, in forza dal 2009, è sempre una donna; Sheikh Hasina (1947). Già presidente dal 1996 al 2001.

Nonostante questa politica anti-sessista e democratica, però, il fanatismo religioso e le varie diatribe intestine hanno devastato il paese, portandolo sull'orlo del tracollo economico.




- Sheikh Mujibur Rahman (1920-1975) parla al popolo nel marzo del 1971 in uno dei primi discorsi da Presidente della Repubblica Popolare del Bangladesh, verso la quale, egli sarà primo timoniere fino al 1975, anno del suo assassinio.




- Khaleda Zia (1945), vedova del primo dittatore Ziaur Rahman (1936-1981), è stata dal 1991 al 1996 il primo esponente del governo democratico. Alla fine del suo mandato quinquennale, è stata sostituita Sheik Hasina Wajid (1947), la figlia di Mujibur. Anch'essa reggente al mandato di cinque anni, ha lasciato per il ritorno di Zia, che ha governato fino al 2006.


   

- Nel 2009, con una nuova "staffetta" Hasina si è reinsediata al governo, ed è l'attuale presidente del Bangladesh. Il suo mandato, scaduto nel 2014, è stato rinnovato e andrà a terminare nel 2019.


Curiosità




- il sari, un vestito costituito da un unico pezzo in tela dipinto da colori sgargianti, è il tipico indumento bengalese.




- Il cricket - importato dalla cultura inglese - è il gioco più seguito e popolare in Bangladesh. La nazionale del paese può anche contare su una buona e recente tradizione: dal 1999, anno della sua prima apparizione, si è qualificata a tutte le successive edizioni della Coppa del Mondo. Torneo che nel 2011 ha anche ospitato, assieme a India e Sri Lanka.




- I poemi patriottici di Kazi Nazrul Islam (1899-1876), il poeta nazionale del Bangladesh, hanno ispirato i ribelli bengalesi all'indipendenza pakistana del 1971, ottenuta tramite la vittoria ai seggi della Lega Awami.




- Il panta bath, composto da riso, pesce e crostacei, è uno dei piatti più comuni mangiati in Bangladesh. 




- La scrittrice nonché attivista bengalese Taslima Nasreen (1962), è stata minacciata di morte in seguito alla pubblicazione de "La vergogna". Un libro che mette a nudo gli aspetti abusivisti musulmani nei confronti delle minoranze hindùiste del Paese.


Riepilogo cronologico dei principali avvenimenti storici:

- XIII arrivo dei musulmani che sottomettono la precedente cultura hindùista, e, prima ancora buddhista.
- 1757 vittoria inglese.
- 1971 emancipazione dal Pakistan.
- 1972 costituzione ufficiale del Bangladesh.
- 1972-1975 governo Majibur
- 1975-1977 anarchia
- 1977-1981 prima dittatura con Ziaur Rahman
- 1982-1900 seconda dittatura con Muhammed Ershad.
- 1991 inizio del periodo democratico.

Grazie per l'interesse!
Prossimo viaggio in: Bahrein.

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