lunedì 13 aprile 2015

Geografia, l'Asia: Ep.1 - Afghanistan



        Afghanistan - Localizzazione                                                                     
- La bandiera è stata riproposta in seguito alla fine del regime talebano (2001), ed è simile a quella utilizzata durante il regno monarchico di Zahir Shah (1933-1973). 
Il nero della morte e della devastazione, il rosso del sangue e il verde della speranza con al centro l'emblema reale rappresentante il mihrab, la parte absidale che nelle moschee indica la direzione della Mecca. 


L'Afghanistan è un paese tribale e montagnoso devastato dalla guerra. In tre decenni, l'Unione Sovietica, gli Stati Uniti e i talebani hanno trascinato infatti il suo popolo nella miseria, nella fame, nell'analfabetismo e nella nefandezza.


Dati basilari


Nome ufficiale: Repubblica Islamica dell'Afghanistan 

Nome ufficiale nella lingua originale (pashto): Dowlat-e Eslami-ye Afghanestan 
Superficie: 647 497 km²
Popolazione: 31 822 848 (2014)
Capitale: Kabul, 3 319 794 abitanti (2013)

Lingue: pashto (lingua ufficiale), persiano, dari e uzbeco
Moneta: Afghani

Geografia e confini




Confinante a nord col il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Tagikistan; a est con la Cina, a est e a sud col Pakistan e a ovest con l'Iran. Il suo territorio è molto accidentato e presenta una serie di altipiani divisi da catene montuose. La principale tra queste è la catena dell'Hindu Kush, situata nel nord-est del paese: le sue cime, coperte da nevi perenni a partire dai 4000m, superano i 7000. La più alta in assoluto è il Naoshakh: alto 7485m. 

Le vette più basse invece si articolano lungo il confine del paese e le città principali sorgono, tutte eccetto una, nelle vallate orientali. Nella zona settentrionale si trova la steppa del Turkestan; una secca regione, nonostante sia inglobata nel bacino dell' Amu Darya, il fiume più lungo dell'Asia centrale. 
Nella parte meridionale si estendono terre desertiche tormentate da frequenti tempeste di sabbia, nelle quali vivono cammelli e dromedari.  



- La catena montuosa dell'Hindu Kush, tra Afghanistan e Pakistan. 





- Il passo Khyber, al confine col Pakistan.


Clima


L'assenza del mare porta a un inevitabile clima rigido continentale, dunque, caratterizzato da estati calde e torride e inverni freddi. A questo fattore, poi, ne va aggiunto un altro, ovvero quello delle montagne, che con le loro elevate cime impediscono il passaggio delle nuvole cariche di umidità. Sebbene quindi vi siano zone presidiate da falde, pozzi e piccoli fiumi di montagna che rendono fertili alcune vallate, nel complesso l'Afganistan è una nazione arida, secca e rocciosa, danneggiata da un consequenziale disboscamento.   





- La valle di Bamiyan è certamente una delle più prospere e accoglienti dell'intera nazione. Qui, come andremo a vedere tra poco, sorge un importante complesso architettonico.



Società

In Afghanistan sono transitate popolazioni persiane, greche, indiane, buddhiste, sciite, turche, arabe e mongole, in quanto questo territorio era un'importante e strategica sosta per la grande Via della Seta. Ognuna di esse ha dunque lasciato a modo suo un piccolo segno culturale del proprio passaggio.

Sostanzialmente nella nazione si distinguono al giorno d'oggi due famiglie linguistiche: quella indoeuropea (comprendente le lingue parlate nelle tribù pashto; rappresentate dalla Ghilzai, della capitale Kabul; e dalla Durrani, di Kandahar; e da altre etnie come ad esempio possono essere gli Azeri e i Tagiki) e quella altaica (comprendente le lingue dei popoli di etnia turche quali gli Uzbeki e i Turkmeni).


Dal 1979, quando l'URSS invase la nazione, la popolazione afgana è stata decimata ed è tutt'ora in pericolo costante. La speranza della vita è la più bassa dell'intero continente asiatico (45,5 anni di media), contrapposta alla più alta probabilità di mortalità infantile (addirittura il 151%), nonché a uno dei più cospicui indici di analfabetismo (65%). Inoltre, come già accennato, le genti sono costrette a subire ulteriori eventi drammatici come le decine di uomini o donne di tutte le età mutilati e mutilate dalle bombe, oppure, in misura ancora più terrificante, i dieci milioni di mine antiuomo disseminate in vent'anni di guerra e sangue su tutto il territorio. 


Nell'attuale quindi, nonostante la ricchezza delle sue risorse minerarie ed energetiche come ad esempio gas naturale, carbone, ferro, zinco e piombo, l' Afghanistan dipende quasi esclusivamente dagli aiuti umanitari degli altri paesi, che per la maggior parte sono asiatici. 




Storia

Prima che nel 245 a.C un satrapo Greco dal nome di Diodoto stabilisse un regno indipendente con capitale Kabul, l'attuale Afghanistan era presidiato, suddiviso e conteso degli imperi persiano, alessandrino e macedone nella regione chiamata Battriana. Tale territorio venne invaso nei decenni successivi da diversi popoli, tra cui gli Indiani e i Parti, fintantoché nel 135 a.C. non fu acquistato dalle tribù kuchan dell'Asia centrale, le quali vi fondarono un regno buddhista che raggiunse il suo massimo splendore durante l'operato di Kaniska (II secolo d.C.).


Fino all'arrivo degli islamici nel 652, dunque, l'Afghanistan è stato diviso fra buddhisti, persiani radicati alle precedenti tradizioni e bellicose tribù nomadi provenienti dal centro del continente asiatico. 

Dopo una ferrea resistenza, quindi, l'islam riuscì a modificare e a unificare per la prima volta il paese da un punto di vista sociale e culturale, oltre che ovviamente sotto l'aspetto religioso e credenziale. Questa stabilità interna portò a un secondo periodo rigoglioso e di prosperità, coincidente con la dinastia turca dei Gazhnavidi, regnanti tra il X e il XII secolo. 

Le invasioni di Gengis Khan (nel 1221), e a distanza di un secolo e mezzo ad opera di Tamerlano (1370), devastarono il paese. Da questo momento in poi seguì un lungo periodo di rivolte, fino a ché, nel 1738 il movimento di Nadir Shah non conquistò Kabul e Kandahar, le due città principali che abbiamo visto essere anche i centri delle attuali due grandi tribù pashto. Alla morte del leader, avvenuta nel 1747, il suo successore, Ahmed Shah Durrani, creò un impero comprendente parte dell'Iran orientale, parte dell'attuale Pakistan e del Kashmir, il quale si disgregò verso fine del secolo (1793). 


Nel XIX, la regione afghana catalizzò gli interessi russi e britannici, i quali, furono però raffreddati temporalmente da una prima vittoria afgana sull'esercito britannico (1842). 

Nel 1881 l'emiro Abdur Rahman salì al potere e nel (1893) gli inglesi rivendicarono la sconfitta patita cinquant'anni prima, stabilendo con il Pakistan la Linea Durand e concordando successivamente (1896) coi russi il Corridoio di Wakan; trattato che separava i confini dei due invasori con l'Iran come frontiera frangiflutti. 
Nel (1919) la vittoria dell'Emirato riportò il paese all'indipendenza, e un paio di anni dopo (1921), vennero avviate delle politiche di avvicinamento con la neo nascente quaternaria Unione Sovietica. Queste però risultarono fallici, in quanto condussero alla caduta dell'emiro e con una collaterale decade contrassegnata da guerriglia, anarchia e cruenti lotte politiche, sinché non venne istituito un nuovo regno che ristabilì nel (1933), con Zahir Shah, l'esercizio monarchico.  
A partire dalla seconda metà degli anni Quaranta, si avviarono seriamente le prime alleanze con Mosca, le quali culminarono nel 1973 con la detronizzazione del re dell'Afghanistan Zahir Shah ad opera del cugino, Mohamed Daud, che due anni più tardi (1975) proclamò una repubblica a partito unico filo sovietica. 

Il progetto però fallì. Difatti, a causa dell'instabilità politica, dei continui colpi di stato e delle lotte fratricide, nel 1979 l'Unione Sovietica, come abbiamo nella prima parte accennato, intervenne. 

Nel 1985 erano presenti in Afganistan 150 000 soldati sovietici, mentre nel frattempo cresceva la resistenza musulmana armata e appoggiata dagli Stati Uniti d'America e dai paesi alleati della NATO, dunque fra tutti, le vicine nazioni di Arabia Saudita e Pakistan. Nel 1989 i mujahdin riuscirono ad obbligare i sovietici alla ritirata e nel 1992 destituirono il regime repubblicano di Najibullah.  
Nel 1996 con l'ausilio dei sauditi e dei pakistani, i talebani imposero un nuovo regime integralista e fondamentalista, appoggiando la jihad del terrorista saudita Osama bin Laden contro gli Stati Uniti e l'occidente, e, contrapponendosi in patria all'Alleanza del Nord: rappresentante le lega tagika, azera e uzbeka, guidata da Ahmad Massoud (assassinato il 9 settembre 2001); la quale trionfò, con l'avvento della seconda guerra avviata dagli Stati Uniti, in seguito ai celebri attacchi dell'11 settembre, il 7 dicembre dello stesso anno a Kandahar. Nasce quindi un governo repubblicano con a capo Hamid Karzai, presidente dell'Afghanistan dal 2004 al 2014. 

Sebbene la situazione sembrerebbe attraversare ora un periodo di pace, in realtà così non è. Infatti vi sono ancora diverse cellule talebane (o forse meglio dire neo-talebane) e fondamentaliste che operano nelle regioni orientali dell'Afghanistan, nella line di confine fra Kabul e il Pakistan, 



Approfondimento: i talebani


Il movimento talebano nasce verso la fine della prima parte degli anni Novanta nelle madrasa, o scuole coraniche, finanziate e istituite nelle zone pashto dal Pakistan, dagli islamici wahhabiti sunniti e dall'Arabia Saudita. A questo proposito, "tàlebàn" in pashto è il plurale di "tàleb", ossia studente, dunque i talebani sono gli "studenti" di quello che è il dogma fondamentalista e radicale del Corano applicato nell'islam.
Appoggiati dai servizi segreti pakistani e dalle mafie del contrabbando e del trasporto, una volta al potere (come visto, 1996), i talebani impongono un regime integralista che obbliga per esempio le donne a rimanere recluse in casa; proibisce la musica, il cinema, lo sport e tutto ciò che può avere a che fare con la cultura occidentale.
Il suo capo, il mullah (dall'arabo mawlàh: maestro) Omar, offre ospitalità ad Al Qa'ida come alleanza contro gli Stati Uniti, dai quali viene come scritto sconfitto nel dicembre 2001.



- (1999) Esecuzione di una donna da parte di un talebano in un campo di calcio. Un'immagine forte ed emblematica.


Curiosità

King Mohammad Zahir Shah.jpg     

- Il re Mohammed Zahir Shah (1914-2007) ha governato il paese dal 1933 al 1973, anno nel quale fu detronizzato dal cugino. Egli decise così di esiliarsi a Roma, salvo tornare in patria nel 2002, anno seguente alla caduta del regime talebano.




- Il buzkashi, o kokpar, è lo sport nazionale afgano. Il suo nome significa letteralmente "acchiappa la capra"; infatti consiste nel rozzo scopo di appropriarsi della carcassa di una capra, solitamente
decapitata, mentre si corre con un cavallo, e lanciarla in un'area definita per fare punto.




- L'intolleranza religiosa, culturale e artistica dei talebani portò, nel 2001, alla distruzione di due tra le statue del Buddha più grandi al mondo: nella valle di Bamiyan, nel cuore del paese, risalenti al periodo di Kaniska (II secolo).
Qui nella foto possiamo osservarne una in fase di ricostruzione.


Riepilogo cronologico dei fondamentali avvenimenti storici:

- 331 a.C. Conquista di Alessandro Magno.
- 652- Invasione araba e islamizzazione.
- 1370 Incoronazione di Tamerlano.
- 1738 Il movimento di Nadir Shah conquista Kabul e Kandahar.
- 1839-1842 1a guerra anglo - afgana nella quale l'esercito afgano esce vincitore.
- 1878-1893 2a guerra anglo - afgana nella quale vince il Regno Unito che stabilisce i confini.
- 1919         3a guerra anglo - afgana nella quale vince l'Emirato e l'Afghanistan riottiene l'indipendenza.
- 1973 Re Zahir Shah viene spodestato.
- 1979-1989 L'URSS invade e si stabilisce con i suoi soldati nei territori.
- 1996-2001 Governo talebano.
- 2001 Attacco degli Stati Uniti d'America. L'Alleanza del Nord prende il possesso militare del Paese.
- 2004 Ufficializzazione della Repubblica Islamica dell'Afghanistan.

Grazie per l'interesse!
Prossima nazione: Arabia Saudita.

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