giovedì 30 aprile 2015

Storia delle religioni: Martin Lutero, la Riforma e il protestantesimo


Martin Luther, italianizzato in Martin Lutero, nasce il 10 novembre 1483 a Eisleben, cittadina della Turingia, regione del centro-est della Germania. 
Di famiglia dignitosamente benestante, suo padre, è un contadino che ha raggiunto un certo stato abbiente acquistando dei giacimenti minerari di rame. 



- ritratto di Martin Luther ad opera del pittore tedesco Lucas Cranach, detto "il Vecchio" (1472-1553), del 1543.  

Il piccolo Lutero riceve da subito una rigida educazione religiosa, e frequenta, per volontà del padre, l'università ove nel 1505 consegue la laurea. Nel medesimo anno, entra a far parte dell'ordine dei monaci agostiniani in seguito a un singolare episodio che lo convince a intraprendere la via del clericato: un fulmine si schianta al suolo a qualche metro da lui, ed egli, lo interpreta come un avvertimento divino sulla minaccia del peccato e della dannazione eterna. 

Diviene sacerdote nel 1507 e quattro anni più tardi (1511) si reca a Roma dove può osservare la realtà mondana, lucrosa e lussuosa che caratterizza il Vaticano e la corte papale. Rimanendone fortemente colpito in negativo. 

Nel 1512 diventa così professore di teologia dell'Università di Wittemberg, città della Sassonia. Da questo momento incomincia a studiare rigorosamente i testi biblici, nei quali trova le risposte ai suoi quesiti: se Dio si era fatto uomo subendo il supplizio sulla croce per redimere il peccato originale, non era come egli aveva sempre pensato un uomo duro e impietoso; era anzi immensamente misericordioso. 
Queste riflessioni porgono le fondamenta sulla sua riforma, basata sulla convinzione che sia l'animo dell'uomo a essere essenzialmente traviato, non le sue azioni, e la fede è l'unica via per le salvezza.
Lutero riconosce allorché la validità di due soli sacramenti, quali il battesimo e l'eucarestia, proponendo l'abolizione della messa, del culto dei santi, della Madonna e degli idoli, rifacendosi a una delle molte leggi della Vecchia Alleanza. 

Ogni uomo ha quindi il diritto di poter disporre di una Bibbia e il dovere di leggerla interpretandola liberamente secondo le sue esigenze. Tuttavia, Luther, riconosce la necessità dei pastori, ossia gli addetti all'organizzazione dei riti liturgici. Nascono così i pastori protestanti. 
Nega infine la concezione del libero arbitrio, poiché la salvezza o la dannazione eterna sono per egli già scelte da Dio fin dalla nascita.  

Nel 1517 il papa Leone X (1475-1521) organizza in Germania un'eccezionale vendita d'indulgenze, il cui scopo è quello di destinare il ricavato al mantenimento della corte romana e per la costruzione della basilica di San Pietro. Lutero è chiaramente scosso dal fatto che la Chiesa romana contempli l'idea di cancellare il peccato non con la fede ma col pagamento in denaro. Si mette così al lavoro: invia una lettera ai vescovi tedeschi e affissa alle porte della cattedrale di Wittemberg il documento composto dalle sue famose 95 tesi, nelle quali attraverso le sue idee teologiche esprime il suo dissenso verso la realtà cattolica. 



- le 95 tesi di Lutero, scritte in latino. 

Con questo gesto, trova in tutta la Germania numerosi sostenitori. In contrapposizione, viene accusato dalla Chiesa di eresia e viene scomunicato. Scomunica che viene dallo stesso bruciata pubblicamente alla Dieta di Worms del 1521, quando convocato dell'imperatore Carlo V (1500-1558), si rifiuta di ritrattare le sue idee. 
L'imperatore asburgico lo mette dunque immediatamente al bando e il teologo rivoluzionario, con l'aiuto del principe compaesano Federico III di Sassonia (1463-1525), si rifugia in un castello della Turingia, dove incomincia a tradurre la Bibbia in tedesco al fine di renderla accessibile e interpretabile agli occhi di ogni fedele. 

Al nuovo movimento nato, che prende il nome di luteranesimo, si avvicinano molti prìncipi germanici, intenti a impadronirsi degli immensi beni ecclesiastici; una parte del clero che era a favore di una radicale riforma e tutti coloro che non erano di parte, quindi, che non avevano simpatie né per l'imperatore tanto meno per il papato. 
Dopo la Dieta Worms, la Germania si divide sostanzialmente in due fazioni geografiche dal distinto pensiero politico e religioso:

- i prìncipi del Nord che voltando le spalle all'imperatore, si schierano con Lutero, abbandonando il cattolicesimo e si appropriano dei beni ecclesiastici concessi loro in uso feudale. Sul quest'onda, li seguono anche i ceti più bassi, i quali vedono la Riforma luterana come un'occasione di ribellione per rivendicare maggiori diritti; 
- i prìncipi del Sud rimangono invece fedeli alla Chiesa cattolica, ma lo Stato Pontificio deve rinunciare alle decime delle imposte che da essi riscuoteva.




- Lutero alla Dieta di Worms, in un dipinto Ottocentesco del pittore tedesco Anton von Werner (1843-1915).

Nei decenni seguenti la Chiesa si trova dinnanzi a un bivio: trovare un accordo coi protestanti accogliendone parzialmente le richieste, oppure combatterli duramente come degli eretici? La soluzione viene trovata, ed è una bislacca via di mezzo, ovvero: i protestanti si combattono, però la Chiesa deve essere riformata. Nascono così i primi gruppi che danno origine ai primi ordini religiosi. 

Nel 1540, sei anni prima della morte di Luther, papa Paolo III (1468-1549) approva la regola istituzionale della Compagnia di Gesù, i cui membri sono conosciuti quali gesuiti; fondata dal nobile Ignazio di Loyola (1491-1556).
Tale ordinamento è basato sullo studio e sulla cultura ma ha anche una struttura militare, con l'obbligo di obbedienza assoluta nei confronti del proprio superiore, all'interno dell'organizzazione, e del papa in generale. 

Cinque anni più tardi, nonché un anno prima della morte di Lutero, quindi nel 1545, il papa, che è sempre Paolo III, indica l'inizio del lungo Concilio di Trento che, a seguito di alcune interruzioni, si prostra fino al 1563. Quando ormai sia il papa che Lutero non ci sono più.
Il capoluogo trentino viene scelto poiché rappresenta quanto di più opposto ci possa essere al pensiero protestante; infatti, esso è cattolico e sotto l'impero di Carlo V. 
A Trento non viene trattata solo la lotta per debellare il luteranesimo, ma anche una Riforma, o secondo alcuni storici e genti dell'epoca una Controriforma, per riportare la Chiesa romana cattolica sui giusti binari spirituali primordiali.
Terminato, il Concilio sancisce e ribadisce i seguenti sei dogmi: 

- per la corretta interpretazione delle Sacre Scritture il ruolo intermediatore della Chiesa è essenziale; 
- per raggiungere la salvezza deve essere sì considerata la fede, ma essa deve essere appoggiata dai riti e dai comportamenti indicati dalla Chiesa ai propri fedeli;
- tutti e sette i sacramenti (battesimo, comunione, cresima, confessione, ordine sacro, matrimonio ed estrema unzione)
- l'obbligo del celibato vescovile; 
- la credenza nel Purgatorio, il culto dei santi e quello della Madonna; 
- l'obbligo dei vescovi e dei parroci di risiedere sempre nella propria residenza d'appartenenza.



- "vittoria della Chiesa al Concilio di Trento" in un dipinto della seconda metà del Cinquecento del pittore italiano Pasquale Cati (1550-1620). 

Si delineano così le caratteristiche di una Chiesa più moderna e rinnovata che prevede inoltre la necessità di istituire studi specifici per aderire al sacerdozio: i seminari.
Sul rovescio della medaglia, s'intensifica la lotta all'eresia attraverso il famigerato tribunale dell'Inquisizione, il quale prende ora il nome di Sant'Uffizio.
Viene infine fondata la Congregazione dell'Indice dei Libri la quale lettura è proibita e ogni nuovo volume deve passare al vaglio del clero prima di poter essere eventualmente pubblicato.  

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