Victor Hugo nacque a Besançon, città di media grandezza della Franca Contea, regione dell'est della Francia, il 26 febbraio 1802. Fu uno scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e attivista, nonché padre letterario del Romanticismo; stile pluri artistico che si sviluppò in Germania durante il suo suo periodo, quindi, a cavallo fra il '700 e l''800.
Di famiglia nobiliare con il padre, Léopold (1773-1828) militare dell'esercito di Giuseppe Bonaparte di professione, scrittore e saggista nel tempo libero. Fin d'adolescente, Victor Hugo, scopre il piacere e le passione per la poesia e la scrittura, ispirato in particolar modo dagli autori François-René de Chateaubriand (1768-1848) e Alphonse de Lamartine (1790-1869).
La prima affermazione pubblica di Hugo avviene nel 1819, quando diciassettenne dirige assieme al fratello maggiore Abel (1798-1855) "Le conservateur littéraire", una rivista settimanale che tratta gli scrittori romantici del periodo, in particolare, i due citati sopra. Vi rimarrà per tre anni, fino al 1821, anno dal quale intraprende la carriera da poeta.
Negli anni '20 pubblica così diverse raccolte: il primo successo è "Odes et poésies diverses" del 1822. Seguono, a due anni di distanza "Nouvelles odes" (1824), quindi "Odes et ballades" (1826).
Una volta elaborata la poesia come lavoro propedeutico, nel 1827 esordisce come drammaturgo, sebbene l'opera non verrà mai svolta in teatro, con "Cromwell"; un dramma romantico davvero fuori dai canoni dell'epoca, rivoluzionario per la sua poetica; soprattutto espressa nel prologo dell'atto.
I suoi lavori teatrali successivi sono nel (1929) "Marion Delorme", dapprima censurato e poi consentito due anni dopo, nel 1831. In contemporanea elabora una nuova collana poetica: "L'orientales", incentrata quasi tutta sulla figura di Napoleone Bonaparte.
Nel 1830 raggiunge il vero primo successo teatrale con "Hernani"; una storia incardinata sull'amore vero e genuino fra un bandito di nome Hernani, appunto, e una donna chiamata Donna Sol, promessa sposa al potente re Carlo V. E' probabilmente questo il lavoro che fa sbocciare il Romanticismo in Francia.
Sempre censurato eppoi ammesso è "Le Roi s'amuse" del 1832, che già dal titolo fa capire la critica che il letterato smuove contro la monarchia e la nobiltà in generale, sempre più marcata.
Seguono il celebre dramma sulla vita di Lucrezia Borgia (1480-1519), diviso in tre atti. Quindi su quella di Maria I d'Inghilterra (1516-1558), chiamato appunto "Marie Tudor". Entrambi del 1833.
Nel 1835 esce "Angelo, tyran de Padoue", accentrato sulla figura fittizia di Angelo Maliperi, tiranno di Padova. Nel (1838) la pregevole "Ruy Blas" e, qualche anno dopo, nel (1843) "Les Burgraves"; totale insuccesso che segnerà il declino di Hugo nella drammaturgia.
Ma la carriera prosegue, poiché a partire dall'inizio degli anni '30, precisamente nel 1831, si afferma anche come romanziere grazie alla famosissima "Notre-Dame de Paris" che vede la paradossale, tragica e intricata vicenda fra Esmeralda, il gobbo Quasimodo e le istituzioni di potere. Sono quindi gli anni '30 quelli di maggiore espressione poetica, descrittiva, letterale e ideale. Incentrati tutti s'una velata spiritualità che rende l'amore un qualcosa che va altre il potere, oltre le caste, oltre al denaro e ai pregiudizi sociali. Un'amalgama liberale che molto spesso sfocia nella tragicità e quasi sempre nella sofferenza intesa come passione.
I moti francesi del 1848 lo portano ancora di più a schierarsi dalla parte della democrazia; cosicché, diventa deputato dell'Assemblea legislativa fino al colpo di stato di Napoleone III (1851) che lo rende esule viaggiatore; dapprima in Belgio, quindi nelle Isole del Canale della Manica, ivi s'insedia per qualche anno e rincomincia l'attività letteraria.
Le opere che seguono sono logicamente contro la figura di Napoleone III e il suo Secondo Impero. Le migliori, a mio parere sono: Les châtiments (1853), Les contemplations (1856) e La légende des siècles (1859) una serie di poemi che personalmente ritengo la sua migliore opera in assoluto.
Nel 1870 cade l'Impero e così può tornare in patria; sessantottenne, rinnovato da nuove ispirazioni. Questo periodo, che è l'ultimo prima della morte, è infatti molto produttivo.
Nel 1873 pubblica il romanzo "Quatre-vingt-treize", quindi prima la seconda (1877) e poi la terza parte (1883) che completano "La légende des siècles".
L'anno prima, 1882, è la volta dell'ultimo romanzo: "Torquemada", narrante l'ambigua personalità dell'inquisitore spagnolo vissuto nel XV secolo.
La carriera e la vita di Hugo terminano come erano iniziate, ovvero, con la poesia.
Sono infatti le raccolte "L'année terrible" del 1872, "Le Pape" del (1878), "Religions et religion" del 1880 e "Les quatre vents de l'esprit" (1881).
L'ultimo lavoro in vita sono gli "Actes et paroles": quattro volumi iniziati nel 1875 e terminati nel 1885 che riassumono in sostanza tutta la sua vita e la sua ideologia politica e sociale,
Victor Hugo muore il 22 maggio del 1885 a Parigi all'età di 83 anni. Il suo funerale fu pubblico e vi parteciparono circa 3 milioni di persone; poeti, intellettuali, nobili, borghesi, operai e contadini. Tutti per rendere omaggio al grande letterato romantico, genio controcorrente e sognatore del libero amore.
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