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mercoledì 18 marzo 2015
18 marzo, muore Jacques de Molay
Jacques de Molay, italianizzato in Giacomo di/da Molay, fu il ventitreesimo ed ultimo Gran Maestro dell'ordine dei cavalieri templari, morto giustiziato sul rogo, a Parigi il 18 marzo 1314.
Per capire la fine di quest'uomo, e dell'ordine al quale faceva parte, bisogna però partire dall'inizio; un paio di secoli prima, al tramonto dell'XI secolo, al tempo della prima crociata dei cattolici contro i Turchi.
In questo periodo la Palestina è visitata da svariate migliaia di pellegrini provenienti da tutta Europa (in particolare da Italia, Francia, dal Regno di Leòn, ovvero dagli attuali territori settentrionali di Spagna e Portogallo e dal Sacro Romano Impero, dunque dai paesi del centro Europa), e per difendere questi civili dalle imboscate e dalle depredazioni degli Arabi sorgono diversi ordini, tra questi, nel 1118, vi sono i cavalieri templari. Fondati dal francese Hugues de Payns, in italiano, Ugo di Payns e dal fiammingo Goeffrey de Saint- Omer, in italiano Goffredo.
Questi cavalieri templari, anche conosciuti come cavalieri del tempio di re Salomone, cavalieri della rossacroce o Crociati per via della croce che portavano sul petto, oppure ancora, con quello che sarebbe il nome battesimale; ovvero, poveri compagni d'armi del Cristo e di re Salomone, in breve tempo divengono una solida istituzione sulla quale fare affidamento. Tant'è che nel 1129, l'ordine viene canonizzato alla regola monastica con l'affiliazione del monaco cistercense Bernardo da Chiaravalle (1090-1153). Da questo momento in poi, dunque, i Templari sono monaci a tutti gli effetti. Questo è quanto rimane di documentato di quel giorno:
« ...pertanto, con letizia e fratellanza, su richiesta del maestro Ugo, dal quale fu fondata, per grazia dello Spirito Santo, convenimmo a Troyes da diverse province al di là delle montagne, nel giorno di S. Ilario, nell'anno 1128 dall'incarnazione di Cristo, essendo trascorsi nove anni dalla fondazione del suddetto Ordine, ci riunimmo a Troyes, sotto la guida di Dio, dove avemmo la grazia di conoscere la regola dell'Ordine equestre, capitolo per capitolo, dalla bocca dello stesso Maestro Ugo. Pur nella nostra modesta conoscenza, approvammo ciò che ci appariva buono e utile. »
E' il 1147 quando si svolge la Seconda Crociata, la prima alla quale partecipano i cavalieri, sotto l'invito dello stesso Bernardo da Chiaravalle. Col passare del tempo e il susseguirsi delle battaglie, l'ordine acquisisce un potere sempre più forte a livello materiale; si consolida infatti economicamente immagazzinando i beni sottratti e confiscati agli Arabi, i quali averi, sovente vengono imprestati in cambio di successivi interessi.
Si può dunque dire che i cavalieri del Tempio siano le prime banche o banchieri della storia.
Queste operazioni portano molte persone ad avere debiti, spesso molto ingenti. E fra queste ce ne fu una particolarmente potente e spietata: Filippo IV re di Francia, detto "il Bello" (1268-1314). Questi, in sostanza ordinò al papa dell'epoca, Clemente V (1264-1314), prima di sospendere l'ordine, nel 1307, quindi di sopprimerlo nel 1312 attraverso il varamento della cosiddetta bolla vox in excelso, accusando l'Ordine di idolatria nel confronti del demonio, ed altri gesti allora considerati eretici nei confronti di Dio e della figura del Cristo, e dunque da punire.
Jacques de Molay come scritto vive in questo periodo. Nasce fra il 1241 e il 1250 con molta probabilità a Besançon (che abbiamo visto essere anche la città natia di Victor Hugo). Entra a far parte dell'Ordine nel 1265, dunque molto giovane, tra 21 e i 15 anni ((per questo motivo l'associazione internazionale iniziatico massonica per gli adolescenti fondata nel 1919 negli Stati Uniti d'America da Frank Land si chiama Ordine di DeMolay)) e soltanto a partire dagli anni '70 incomincia ad andare nella cosiddetta Terra Santa, distinguendosi per la sua temerarietà e il suo temperamento; tant'è che nel 1285 viene fregiato dal titolo di Conte di san Giovanni d'Acri, attualmente città del nord d'Israele, e nove anni più tardi, nel 1294, diviene Gran Maestro dei Templari. Carica che ricopre per dodici anni, fino al 1307, quando come su scritto l'Ordine viene annullato dal papato fantoccio del re di Francia e i cavalieri iniziano a essere interrogati dall'Inquisizione.
Nonostante le successive torture e pene, deMolay rimane sempre sui suoi passi, dichiarandosi fedele al Cristo e negando ogni diffamazione riguardante culti strani, esoterici e demoniaci. Venerdì 13 marzo del 1314 viene catturato, nonostante papa Clemente V non fosse d'accordo, assieme al compagno templare Geoffrey de Charnay. I due vengono giustiziati quattro giorni dopo, martedì 17 a Parigi ((da qui nasce la scaramanzia, con l'inversione dei giorni da venerdì 13 a venerdì 17, e da martedì 17 a martedì 13. Per giunta, cari amici superstiziosi, questa settimana di marzo ha visto proprio il 13 ricadere sul martedì e il 17, ieri, sul venerdì :) )) sull'isola della Senna, in una manifestazione pubblica che vede, secondo un aneddoto, la presenza dello stesso Clemente V e Filippo di Francia, i quali vengono maledetti entrambi dal Gran Maestro sul punto di morte assieme ai reali di Francia fino alla 13a dinastia.
E' curioso e sorprendente notare come entrambi morirono l'anno più tardi; il papa probabilmente in seguito a complicanze di un tumore all'intestino, mentre e il re fu colpito da un ictus improvviso durante un'oziosa battuta di caccia.
Per quel che riguarda la 13a dinastia, si dice ancora che durante l'esecuzione di Luigi XVI, quindi l'atto formale che pose fine alla Rivoluzione e alla monarchia assolutista francese, il boia del re, prima di azionare la ghigliottina disse all'ex sovrano: <Io sono Templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay!>.
Sulle ceneri dell'Ordine verrà infatti, se così si può dire metaforicamente affermare, costruito l'ennesimo tempio, che ai giorni nostri conosciamo col nome di Massoneria.
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