sabato 21 marzo 2015

Storia dei popoli: le Esplorazioni


La storia recente dell'uomo è stata costruita da uomini che hanno deciso di iniziare la via dell'esplorazione.
Sono stati i pionieri che hanno dedicato spesso la loro vita a viaggiare per terre e mari non ancora calpestate e percorsi. Quest'oggi osserviamo brevemente gli atti di otto scopritori europei distintisi negli ultimi mille anni:


- Marco Polo (1254-1324)

Esplorazione dell'Asia (1271-1295)             

Marco Polo era un marinaio e commerciante Veneziano che stabilì un primo contatto commerciale e culturale con il Catay, un regno che nel XIII secolo occupava gran parte del territorio dell'attuale Cina. Polo formò parte della corte dell'imperatore Cinese Kublai Khan, per ben 24 anni, e sotto la sua disponibilità poté visitare tutto il Catay, osservandone la cultura, i costumi e le usanze, diventando anche il governatore della città di Kinsai, attuale Hangzhou, nell'est del Paese.
Al suo ritorno in occidente, narrò le sue avventure a uno scrittore; Rustichello da Pisa, che le plasmò nel Milione, l'opera grazie alla quale oggi è conosciuto in tutto il mondo.





- Cristoforo Colombo (1451-1506)

La "scoperta" dell'America (1492-1492)

Il genovese Cristoforo Colombo è certamente il navigatore più conosciuto in assoluto, forse il più importante, e sicuramente quello che commise il più grande errore. Egli, infatti, propose e promosse presso le varie corti d'Europa l'esistenza di una rotta che attraverso l'Atlantico portasse alle Indie, quindi all'Asia. Fra tutti, solo i reali Spagnoli gli dettero credito, tant'è che nel 1492 salpò per il suo primo viaggio.
Dopo 70 duri giorni di traversata transoceanica, la spedizione sbarcò nell'isola bahamense di Gaunahanì, ribattezzata da Colombo stesso in San Salvador. Dopo altri due viaggi, morì nel 1506, senza comprendere di avere scoperto un continente già comunque precedentemente conosciuto agli europei. Continente che prenderà successivamente il nome da un altro scopritore "italiano" pochissimi anni più tardi, e secondo alcuni addirittura precedente, ovvero da Amerigo Vespucci (1454-1512).





- Ferdinando Magellano (1480-1521)

il primo giro del mondo (1519-1522)

Magellano, Portoghese, offrì i suoi servigi al re Carlo V di Spagna. L'obiettivo di quest'ambiziosa spedizione , salpata nel 1519, era quella di arrivare nelle all'ora isole delle  Spezie, dunque nelle attuali isole Molucche indonesiane, senza attraversare i mari di proprietà portoghese. Per farlo, era necessario arrivare nel Pacifico attraverso un passaggio dell'emisfero australe, oggi conosciuto infatti come Stretto di Magellano. Nel 1521, quindi dopo due anni di viaggio, la spedizione giunge nelle Filippine, dove Magellano muore in seguito ad una rovinosa lotta contro gli indigeni di quella zona. Il suo vice, lo Spagnolo Juan Sebastiàn Elcano assunse il comando della spedizione, riuscendo ad arrivare in Spagna un anno più tardi con uno solo dei cinque vascelli partiti nel 1519 e con soli 18 superstiti, completando così il primo giro del mondo.



- Francisco Pizarro (1475-1541)

La conquista dell'Impero Inca (1524-1535)

Famoso per la sua spietatezza ed esperienza militare, Pizarro, iniziò negli stessi periodi a esplorare le coste pacifiche dell'America, stimolato da leggende sul prosperoso regno di Birù, ovvero del Perù raccontato dal navigante Sebastiano Caboto (1484-1557). Dopo un primo viaggio di perlustrazione, ottenne nel 1529 l'autorizzazione del re di Spagna per conquistare l'Impero Inca. Pochi anni prima, nel 1523, arrivò a Cajamarca, nel nord del Perù, e fece prigioniero Atahualpa, tredicesimo sovrano . Fu anche l'ultimo, in quanto dieci anni più tardi lo stesso Pizarro lo fece condannare a morte (1533).
Quindi poté conquistare Cuzco, la capitale, dominando per qualche anno l'Impero; fintantoché, nel 1541 venne assassinato, a Lima, da degli avversari politici.






James Cook (1728-1779)

L'esplorazione del Pacifico (1768-1779)

L'Inglese James Cook realizzò tre viaggi su indicazione della Royal Society. Il suo obiettivo era quello di esplorare l'Oceano Pacifico, dalla costa dell'Antartide, fino allo Stretto di Bering, passando dall'Australia e dalla Nuova Zelanda. Scoprì in questi viaggi anche molte isole e arcipelaghi; come ad esempio le Hawaii, nelle quali morì, nel 1779, come più di due secoli prima il collega Magellano, in seguito ad un attacco indigeno.





Alexander von Humboldt (1769-1859)

L'esplorazione dell'America meridionale (1799-1804)

Humboldt fu uno scienziato tedesco che, accompagnato dal medico e botanico francese Aimé Bonlepard (1773-1885), intraprese un viaggio nel cuore del Sud America per raccogliere il maggior numero di informazioni sulla flora e la fauna delle regioni interne, nonché i costumi e le usanze dei popoli o tribù autoctone. Durante il viaggio, durato 5 anni, egli attraverso i Caraibi, esplorò l'Amazzonia e le sponde dell'Orinoco, oltre che studiare le geologia dei vulcani andini e messicani. Negli ultimi anni della sua vita, Humboldt, si rinchiuse nella sua casa a Berlino per riordinare il materiale e le idee producendo una mastodontica opera di 34 volumi.




David Livingstone (1813-1873)

L'esplorazione dell'Africa (1849-1873)

David Livinstone era un medico scozzese che iniziò ad operare in Africa come missionario. Fra le suo principali "scoperte" geografiche spiccano le cascate Victoria, i laghi Malawi e Ngami e lo Zambesi. Nel corso dei viaggi, assistette ai brutali metodi adottati dai trafficanti di schiavi e sfruttò la sua fama, negli ultimi anni della sua vita, per portare alla luce il fatto. Livingstone morì nel 1873, mentre stava risalendo il Nilo alla ricerca delle sue sorgenti. I suoi compagni di avventura sotterrarono il cuore in Africa, spedendo successivamente il feretro in Inghilterra per la sepoltura.





Roald Amundsen (1972-1928)

La "conquista" del Polo Sud (1910-1911)

Nel 1906 partì una spedizione guidata dal norvegese Road Amundsen che riuscì a portare a compimento il passaggio del nord-est fra l'Atlantico e il Pacifico attraverso l'Artico. Quattro anni dopo, dunque nel 1910, Amundsen e l'inglese Robert Scott (1868-1912) si trovano nel continente antartico col medesimo obbiettivo: arrivare al Polo Sud. I metodi dei due furono diversi; Amundsen preferì usare i cani da slitta mentre Scott optò per i pony siberiani. Corretta risultò la scelta del norvegese, infatti, i cavalli morirono dopo poco e Scott con suoi uomini furono così costretti a continuare a piedi. Amundsen giunse al Polo un mese prima del dirimpettaio, che, tra l'altro, morì per ipotermia nel viaggi di ritorno.






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