mercoledì 25 marzo 2015

Astronomia, Ep.5 - Terra e Luna


Dopo Mercurio e Venere il terzo pianeta a distanza dal Sole è la Terra. Com'è risaputo impiega quasi 24 per compiere un giro attorno al proprio asse, il quale, è molto più inclinato dei precedenti due pianeti rispetto al suo asse orbitale (di 23,4 gradi, e circa 365 per girare attorno alla sua stella.

E' l'unico pianeta del Sistema Solare attualmente debito ad ospitare la vita, in quanto la sua posizione è né troppo vicina e né troppo lontana dalla stella, fonte della vita biologica; di modo ché le sue temperature oscillino approssimativamente fra i 70 °C (registrati nel 2005 nel deserto iranico del Dasht-i-Lùt, fra il Mar Caspio e il Golfo Persico), e i -50 °C (dell'Antartide).
Questa privilegiata posizione, oltre all'arrivo di grandi quantità d'acqua portate con molta probabilità dalle migliaia di comete o meteoriti provenienti dallo spazio e schiantatisi sulla superficie, hanno permesso lo sviluppo. La continuità, è stata resa possibile dal campo magnetico del Pianeta, il quale, di notevole forza ha permesso che vari gas non si disperdessero nello spazio, come accade tutt'oggi con Venere ad esempio, permettendo così innanzitutto la formazione di un'atmosfera composta prevalentemente da nitrogeno, ovvero azoto, ossigeno, argo, e quindi una protezione dai raggi solari.

La Terra si formò circa 4.5 milioni di anni fa assieme a tutto il Sistema (uno dei più "nuovi"); come tutti i corpi dello spazio, da sedimenti di antichi corpi esplosi insieme alla loro stella. Questi, si compattarono diventando ammassi liquefatti incandescenti, che, una volta raffreddatisi iniziarono a prendere la forma di pianeti. Poco più tardi, uno di questi, con molta probabilità si scontrò con la Terra, gli scienziati gli hanno dato il nome di Thèia, (un qualcosa di simile è narrato anche nei testi sacri dei Sumeri) e i sedimenti della collisione diedero origine alla Luna, che, in un secondo momento entrò a far parte del campo gravitazionale terrestre.
Tutto il resto direi che già si conosce, o verrà trattato in prossime ed altre rubriche, di conseguenza, prima di finire questa breve analisi terrestre, di interessante si può dire che la superficie solida galleggia su un ammasso di magma bollente. Questa superficie è divisa in zone, chiamate placche, e queste sono quindici:

1- la placca euroasiatica: che davvero a grossomodo comprende l'Asia (eccetto la Siberia orientale), Indonesia e l'Europa (l'Islanda per metà compresa, poiché l'altra parte fa parte della):

2- placca nordamericana: comprendente Centro e Nord America, oltre che la Groenlandia a la Siberia est, appunto.

3- placca africana

4- placca sudamericana

5- placca antartica: la quale si estende per tutta la zona meridionale dell'emisfero australe.

6- la placca del Pacifico: estesa per buona parte del Pacifico.

7- placca australiana

8- la placca delle Filippine: nodo fra quella australiana, pacifica, nordamericana e euroasiatica.

9- placca de Juan de Fuca; è la più piccola è si trova fra la placca pacifica e nordamericana, in prossimità della California.

19- la placca caraibica: fra quella sud e quella nord americana.

11- la placca di Cocos: fra quella caraibica, nordamericana e quella pacifica.

12- placca di Nazca: fra quella antartica, pacifica, sudamericana, caraibica e di Cocos.

13- la placca Scotia: fra la placca antartica e la sudamericana.

14- placca arabica: fra quella africana e quella euroasiatica. Quindi nella Penisola Arabico. E dulcis in fundo:

15- la placca indiana: incastonata fra quella arabica, quella africana, quella euroasiatica e quella australiana.

(1)

Earth Eastern Hemisphere.jpg




(2) Illustrazione delle 15 placche tettoniche della Terra.



La Luna è il primo satellite naturale che troviamo come distanza dal Sole; è il satellite per definizione e antonomasia, al punto che gli altri satelliti degli altri corpi vengono chiamati lune.

L'inclinazione dell'asse rispetto alla perpendicolarità del piano, oltre che il periodo di rivoluzione, sono pressoché uguali al pianeta nel quale viviamo ed essa, nel suo mese siderale. dunque per compiere un giro attorno alla Terra come la Terra fa col Sole, ci mette all'incirca 27 giorni. Per questa serie di motivi, da terra si può osservare sempre la solita parte della Luna. Proprio per questo la parte "invisibile" è chiamata lato oscuro o faccia nascosta. Inoltre; risulta sempre oscillante in una zona 8 gradi superiore all'eclittica, quindi la zona della volta celesta nella quale "passa" il Sole, denominata zodiaco. Da qui nascono le tredici costellazioni dello zodiaco (poi portate a 12, come i mesi dell'anno, declassando in via ufficiosa quella dell'Ofiuco).

Il termine ha radici molto antiche. L'italiano "Luna" deriva infatti dal latino e si rifà alla radice indoeuropea "leùk", la quale sta ad indicare "luce riflessa". Per questo motivo, praticamente in tutte le lingue del mondo, la parola ha lo stesso significato.

La Luna non ha atmosfera, per cui come nel caso di Venere, essa è stata esposta a svariati corpi spaziali che si sono disintegrati sulla sua superficie provocando numerosi crateri nei corso dei millenni.
Il suo diametro è 1/4 di quello terrestre, mentre la sua massa, rispetto al Pianeta, è di solamente 1/81. Ruotando mediamente a 385 000 km dalla Terra (tramite le scansioni ai raggi laser, sono esattamente 384 403 km), la sua luce, riflesso del Sole, impiega 1.28 secondi per giungere a noi.
Per concludere questo episodio, andiamo a rivedere, sicché sopra lo abbiamo già scritto, come probabilmente si formò:
la sua origine risale a circa 50 milioni dopo la formazione del Sistema Solare. E sarebbe ciò che rimase di un antico scontro fra la Terra e un altro pianeta. Questi frammenti, si sarebbero sparsi lungo l'orbita terrestre, per compattarsi  in un secondo momento formando un corpo unico che fu attratto dalla forza gravitazionale del pianeta blu.
Siccome la distanza Terra - Luna aumenta ogni anno, è stimato che fra circa 7 miliardi di anni, essa, sarà a tale distanza (480 000 km) al punto ché sarà la stessa Terra a mostrare la medesima faccia al Satellite, mentre da qui, essa, apparirà statica e visibile in un solo emisfero. Ma ciò sarà davvero impossibile da osservare in quanto l'uomo sarà o già estinto, o migrato alla periferia del Sistema o in altri sistemi stellari a causa del Sole, che, aumentando in massa, quindi in grandezza, si scalderà sempre di più rendendo apparentemente impossibile la vita nella zona interna dei pianeti rocciosi.





FullMoon2010.jpg


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